Già sul finire del 2017 c'era stato Maccabees, un aggiornamento dedito a colpire le permutazioni di parole chiave, anche nel nuovo anno l'algoritmo di Google è andato incontro ad ulteriori aggiustamenti, cerchiamo di capire cosa è cambiato
L'ultimo dei cambiamenti, a marzo 2018, è stato addirittura confermato in via ufficiale dal gigante di Mountain View, che ha rilasciato alcuni tweet sull'argomento (dall'account @searchliaison), specificando che è stato effettuato un aggiornamento dell'algoritmo di Google di base.
Dalle dichiarazioni del gigante californiano emerge chiaramente...
ad essere presa di mira non è stata tanto la pratica in sé, quanto l'uso scorretto che alcuni siti ne hanno fatto. Se, infatti, si utilizzano le variazioni di parole chiave per creare pagine differenziate che approfondiscano diversi aspetti di uno stesso tema, si crea valore per gli utenti. E Google non può che approvare. Ad essere sanzionate, invece, sono le derive di tale pratica, quando, cioè, viene messa in pratica solo come espediente ai fini del posizionamento.
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