Fenomeno Gig economy

gig economy

Il fenomeno dei lavoratori precari che prestano lavoro occasionale pagato a cottimo è sempre più diffuso sul mercato digitale

La gig economy è l’economia dei lavoretti, un modello economico sempre più diffuso che si aggancia alle piattaforme online e si basa sullo svolgimento di prestazioni lavorative “a chiamata”, che coinvolgono servizi, prodotti e competenze.

L’incontro tra domanda e offerta avviene online, tramite apposite app e piattaforme, e riguarda i servizi più disparati: dall’affitto temporaneo di camere e appartamenti (Airbnb e simili), all’attività di consegna di cibo a domicilio (Deliveroo, Glovo, Foodora,. etc.), passando attraverso il lavoro dei freelance del web. I gig workers sono rigorosamente in proprio e svolgono attività part-time o salturarie di natura provvisoria.

Il fenomeno nasce perlopiù come strategia per integrare un reddito principale o come forma di guadagno parziale per giovani ancora in formazione, ma in realtà certi confini sono caduti ben presto e i numeri dicono che attualmente coinvolge anche, e soprattutto, lavoratori disoccupati over 30, che finiscono col farne la loro principale fonte di reddito.

I lavoratori di questo tipo operano senza contratto e lavorano solo su richiesta. Il lavoro, cioè, è frammentato in una serie di prestazioni, che possono durare pochi minuti o un’intera giornata e sono le uniche ad essere effettivamente pagate. In pratica, si guadagna solo a cottimo, ovvero in base alla quantità di lavoro prodotta, non in base al tempo effettivo speso per produrla.

La quantità di lavoratori della gig economy è in continuo aumento qual è la tua opinione su questo spinoso tema fortemente attuale?

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