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Social first, l'imperativo di produrre contenuti direttamente sui social

L’ultimo imperativo del social media marketing: produrre e condividere contenuti direttamente sui social

Facebook
Instagram
LinkedIn
Marketing
Social
di Electra Nadalini in Facebook, Instagram, LinkedIn, Marketing, Social il 16 Marzo 2017

 

C’è chi ipotizza l’imminente declino delle piattaforme social, ma il dato di fatto, per il momento, è che il loro uso è sempre più diffuso e pervasivo.

Un dato significativo riguarda la quantità di tempo che trascorriamo in media ogni giorno sui social: 2,5 ore al giorno. Un tempo che dedichiamo al lavoro, al desiderio di informarci su quello che succede, a curiosare e a tenerci in contatto con le nostre cerchie.

Non stupisce, dunque, che i social stiano diventando uno dei principali strumenti di ricerca. Anche quando si tratta di cercare informazioni relative a brand, aziende e prodotti.

E’ in aumento il numero di utenti che cerca, valuta, e prende decisioni su nuovi prodotti e marche sui social, ancor prima che sui motori di ricerca. Una tendenza che vale soprattutto per la fascia degli utenti millennials.  

Parallelamente, si ipotizza che la stessa tendenza possa determinare, nel lungo periodo, il progressivo tramonto dei siti tradizionali, destinati a perdere importanza a favore dei social.

Un fenomeno che pone in primo piano la questione relativa alla produzione dei contenuti.
Il tradizionale
sistema di condivisione a raggiera, per cui i social erano usati perlopiù per condividere e rilanciare materiali pubblicati su blog e siti, è destinato ad essere soppiantato.

Per stare al passo coi tempi e cavalcare l’onda lunga del cambiamento senza farsi travolgere, occorre studiare nuove modalità di produzione dei contenuti. Per superare il modello obsoleto che prevede di usare i social solo per rilanciare i contenuti dei siti web.

Tra i colossi che stanno cercando di tagliare il traguardo per primi nella corsa al cambiamento, spicca Buzzfeed. Il noto sito d’informazione statunitense, campione nella creazione di contenuti virali sui social, sta già sperimentando la strategia “distributed content”, che prevede di creare contenuti pensati esclusivamente per piattaforme esterne.

Il senso di questa strategia è semplice: dal momento che gli utenti amano trascorrere il tempo sui social network, Buzzfeed vuole fare in modo che i suoi contenuti li raggiungano direttamente, senza costringerli a cliccare su un link esterno per poterne fruire.

In questo articolo ci occuperemo di illustrare le principali modalità con cui è possibile creare contenuti direttamente sui social.

Sessioni di AMA

Il format AMA (“ask me anything”) fa riferimento alle sessioni di live chat, diffuse originariamente su Reddit, in cui un’azienda, un personaggio pubblico o un esperto di un determinato settore si mette a disposizione del pubblico per rispondere a tutte le sue domande.

Per la riuscita di questo tipo di contenuti, è importante seguire alcuni accorgimenti in fase preparatoria:

  • Programmare attentamente la sessione. E pubblicizzare adeguatamente l’evento sui canali social dell’azienda, creando dei post teaser in grado di generare attesa nel pubblico;
  • scegliere un protagonista in grado di suscitare l’interesse e il coinvolgimento presso il proprio pubblico di riferimento. Nel caso di un’azienda, si può scegliere di interpellare un esperto del proprio settore o un influencer particolarmente noto ed autorevole;
  • E’ importante anche creare uno scheletro per organizzare il flusso delle domande, attraverso la suddivisione per blocchi tematici. Si tratta di uno schema di base flessibile, da cui ci si potrà poi allontanare, per assecondare l’andamento della sessione e le preferenze degli utenti.

Medium

Medium è la piattaforma creata dal cofondatore di Twitter Ev Williams, dove si possono scrivere e condividere post direttamente online.

Preferita dagli amanti di Twitter, di cui rappresenta una sorta di estensione votata all’approfondimento, la piattaforma è dotata di un editor ricco di strumenti, che consente di personalizzare al massimo il proprio articolo.

Il ricorso a Medium è da preferire quando si tratta di veicolare:

  • Contenuti informativi di un certo spessore;
  • approfondimenti;
  • guide;
  • articoli contenenti statistiche;
  • infografiche e ricerche.   

Facebook Note

Simile a Medium, ma meno efficace, a causa dell’editor meno sviluppato, è la funzione Facebook Note; uno strumento che esiste da sempre sul social network di Zuckerberg, ma che, di recente, è stato completamente rinnovato.

Note è da preferire per 
condividere contenuti più complessi. E quando si desideri produrre un contenuto direttamente all’interno della piattaforma social.

Linkedin Pulse

Un altro editor di publishing interno che consente di pubblicare post più elaborati è quello offerto da Linkedin.

Si chiama
Linkedin Pulse e per utilizzarlo è necessario prima impostare il proprio account Linkedin in lingua inglese.

I vantaggi offerti da questo editor sono numerosi:

  • Gli articoli possono essere trovati facilmente attraverso l’uso di parole chiave;
  • la piattaforma gli assegna grande risalto all’interno delle bacheche. E avvisa tutti i contatti con una notifica quando avviene la pubblicazione del post;
  • possiede numerose funzionalità, che consentono di personalizzare i contenuti;
  • i post pubblicati su Linkedin vengono indicizzati su Google;

Come per Medium e Facebook Note, si tratta di uno strumento da sfruttare soprattutto per veicolare contenuti più ampi. Come approfondimenti, articoli specialistici, tecnici, guide e ricerche.

Dirette live su Facebook e Instagram

Un’altra modalità in cui produzione e condivisione dei contenuti sui social coincidono è quella delle dirette live.

Lo streaming video consente di veicolare con immediatezza e spontaneità contenuti audio/video dall’impatto assicurato, anche senza fare ricorso a strumenti tecnologici sofisticati.

La natura low profile di questo tipo di narrazione è “tollerata” dal pubblico in virtù dell’autenticità di quanto viene trasmesso.

In questi casi, infatti, prevale la curiosità, il desiderio di sentirsi partecipi di un evento, di una situazione nuova e sconosciuta; soprattutto se questa ritrae ambienti solitamente inaccessibili, come i dietro le quinte di una produzione, il making of di un prodotto, contesti privati ed eventi riservati a pochi.

Inoltre il tempo medio di visualizzazione di una diretta è di tre volte superiore rispetto a quello di un filmato tradizionale.

Effettuare sessioni di streaming live su Facebook e Instagram è semplice e veloce. Ma l’uso dei video in diretta presenta anche altri vantaggi:

  • Durante lo streaming è possibile visionare il numero di persone che stanno visualizzando il video. E l’elenco con i nomi degli utenti collegati;
  • la possibilità di ricevere e visualizzare in tempo reale i commenti degli utenti. Con grandi benefici in termini di feedback e di interattività con la propria audience;
  • nel caso di Facebook, al termine dello streaming, il video rimane disponibile sul profilo social, come qualsiasi altro video;
  • su Instagram, invece, la diretta rimane disponibile solo durante la sua registrazione. Al termine scompare. Tuttavia, è possibile selezionare il pubblico di riferimento a cui si desidera far visualizzare la trasmissione.

Vuoi impostare una nuova strategia di creazione dei contenuti che parta direttamente dai social? Contatta Magicnet!

Electra Nadalini

@magicnet.it digital agency dal 1996
SEO SEM / Digital Transformation / Automation Marketing / CRM / Reputation / Consulenza / Formazione / E-commerce

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