La rivoluzione AMP made in Google, una tecnologia solo per le pagine di news?

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AMP è un progetto open source lanciato da Google nel 2015. Il suo obiettivo è quello di sviluppare pagine web più leggere, in grado di caricarsi istantaneamente su tutti i dispositivi

Cosa sono le Accelerated mobile pages?

Accelerated mobile pages è un progetto open source di Google che consente la creazione di pagine web dal codice alleggerito in grado di caricarsi più velocemente sui dispositivi mobili.

L’obiettivo del colosso di Mountain View è quello di fare in modo che gli utenti possano usufruire della migliore esperienza di navigazione mobile, velocizzando il caricamento dei contenuti e rendendolo quasi istantaneo.

Il tempo di caricamento medio per i contenuti sviluppati con codice AMP sarebbe di 0,7 secondi. Le pagine non-AMP, invece, hanno una media di 22 secondi. Una velocizzazione notevole, che va incontro al comportamento della maggior parte degli utenti del web. La maggior parte degli utenti, infatti, non ha la pazienza di attendere il caricamento di una pagina e la abbandona in pochi secondi.
Le pagine AMP sono sviluppate in HTML5. Si tratta di un html esteso con proprietà personalizzate.

Per favorire la velocità di caricamento dei contenuti, la tecnologia AMP mette in atto una serie di strategie:

  1. L’uso di una libreria condivisa di script per evitare il loro download continuo. Le librerie di AMP JS permettono di usare un codice javascript ottimizzato per migliorare le prestazioni e per supportare i tag AMP HTML. Tutte le risorse sono caricate esternamente e in maniera asincrona in modo da non bloccare la visualizzazione dei contenuti nel processo di rendering della pagina.
  2. Il codice JS asincrono esegue i processi che rallentano la visualizzazione dei contenuti dopo che questi vengono mostrati agli utenti.
  3. Indicando le dimensioni di ciascun elemento all’interno del codice, la tecnologia AMP, in base alla risoluzione del dispositivo utilizzato dall’utente, caricherà solo gli elementi ottimizzati per la pagina.
  4. Per evitare che il caricamento degli stili degli elementi condizioni la velocità di visualizzazione della pagina, la tecnologia AMP permette solamente l’uso di CSS in linea.
  5. Come il responsive, AMP analizza gli elementi che verranno scaricati e li scarica inserendoli in una coda a differente priorità.

Vantaggi e svantaggi della tecnologia di Google

Facendo uso di un codice alleggerito, la tecnologia AMP comporta anche delle limitazioni. Ad esempio, per quanto riguarda le landing page, i marketer sono molto limitati in quello che possono creare usando AMP.

Non si possono usare tutta una serie di funzionalità JavaScript. Ciò comporta l’impossibilità di usare le analytics e altre forme di monitoraggio che consentono di creare esperienze pubblicitarie targettizzate.

Con la versione più leggera di JavaScript, gli elementi che richiedono il trasferimento di dati, come i form delle landing page, non possono essere creati. Ciò significa che, se si devono creare delle landing page in AMP, bisogna prevedere un processo in due fasi. Nella prima gli utenti sono invitati a cliccare su un link, che li fa atterrare su una pagina non AMP. Su questa pagina poi l’utente potrà rilasciare i dati.

Tuttavia, ci sono anche dei notevoli vantaggi nell’uso delle pagine AMP. Tra questi, il fatto che tali pagine possono ottenere un migliore posizionamento SEO. L’algoritmo di Google, infatti, considera tra i criteri di posizionamento la velocità di caricamento dei siti e le loro performance sul mobile. Più un sito sarà caricato velocemente sui dispositivi mobile, più in alto sarà classificato nei risultati di ricerca.

Tra gli altri vantaggi, quello più importante è sicuramente la possibilità di fornire una migliore user experience ai propri utenti.

Per quali pagine è più indicato lo standard AMP?

Il progetto AMP è stato realizzato da Google con 30 editori europei, tra cui The New York Times, The Guardian. Una risposta agli instant articles di Facebook per facilitare la fruizione dell’informazione digitale sui dispositivi mobili.
Il suo obiettivo è favorire la visualizzazione istantanea di contenuti statici. Ne sono un esempio gli articoli di news contenenti testi, infografiche, video, messaggi pubblicitari e contenuti multimediali. A queste pagine Google ha riservato una apposita visualizzazione separata a carosello, posizionata prima ancora degli annunci sponsorizzati a pagamento. L’utente può cliccare sulle notizie senza uscire dalla pagina Google, passando da un risultato all’altro con un semplice “swipe”.

Si potrebbe pensare che sia stato pensato esclusivamente per rilanciare l’editoria online mettendo in primo piano l’esperienza degli utenti. Ma nelle intenzioni di Google la tecnologia AMP non è destinata ad essere applicata solamente ai contenuti dell’informazione online. Lo ha spiegato chiaramente Richard Gingras, capo delle news e dei prodotti social di Google, parlando della possibilità che le AMP arrivino ad includere tutti i tipi di pagine: “Quando abbiamo annunciato la novità, una domanda frequente è stata: Possiamo fare altre cose al di là degli articoli? Per noi è importante consentirlo ed è una cosa che vogliamo portare avanti. La tecnologia AMP non è riservata solo alle news e agli articoli. Questo era solo il nostro obiettivo iniziale. Vedo applicazioni che riguardano un intero spettro di esperienze web, dai siti e-commerce alle landing page pubblicitarie”.

Insomma, la tecnologia AMP è un progetto molto ampio, che mira a diventare uno standard condiviso per il mobile. Ed è solo questione di tempo prima che coinvolga anche i social network, i siti di ecommerce (Ebay ha già fatto da apripista) e il resto della galassia web.

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