Backlink e qualità dei link: come prevenire le sanzioni di Google

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Dall’introduzione di Penguin 4.0, è diventato ancora più importante assicurarsi backlink di qualità per migliorare il proprio ranking su Google e prevenire penalizzazioni scomode.

Possedere dei backlink di qualità (link esterni che rimandano ad un sito) è sempre stato il fattore di indicizzazione principale tra quelli vagliati dall’algoritmo di Google e lo è tuttora. Soprattutto da quando è stato introdotto Penguin 4.0, l’ultimo aggiornamento di Google dedito al controllo dei backlink dei siti web. L’ottimizzazione off-page, ossia quella che avviene al di fuori delle pagine interne ad un sito, è uno degli aspetti da curare con più attenzione in ambito SEO se non si vuole incorrere in penalizzazioni pesanti che possono affossare la posizione di un sito web all’interno della SERP.

In questo articolo ci occuperemo di definire quali fattori determinano la qualità di un link; come fare una buona link building e quali sono i link a rischio sanzione.

Cosa determina la qualità di un link

I link non sono tutti uguali. Per impostare un’efficace campagna di link building è opportuno prendere in considerazione una serie di parametri per valutarne la qualità. Tra questi:

  1. Il trust. Basato sul concetto di TrustRank di Google, misura la distanza tra un sito e un altro considerato di spam. Ad esempio, se un sito ottiene un backlink da un altro particolarmente ragguardevole, il trust ottenuto di rimando dal sito in questione risulterà elevato. Se, però, il collegamento tra quest’ultimo e quello autorevole contiene una rete di link in cui compaiono diversi altri siti, il livello di Trust viene ad essere notevolmente ridimensionato.
  2. La quantità. Il backlink è un’attestazione di stima che un sito riserva ad un altro, conferendogli autorevolezza e valore. Tuttavia tale azione perde qualunque efficacia agli occhi di Google se si ripete più volte, ossia se uno stesso sito linka ad un altro più volte.
  3. La rilevanza. Il testo del link (l’anchor text) dev’essere rilevante per la pagina di riferimento.

Come fare una buona link building

La costruzione di una rete di link provenienti da siti autorevoli, scritti nella stessa lingua e trattanti argomenti dello stesso settore del sito a cui puntano, è uno degli aspetti da curare di più nell’ambito di una strategia di ottimizzazione SEO seria ed efficace.

Per ottenere backlink naturali di qualità il lavoro di un marketer deve cominciare dalla costruzione di una buona campagna di content marketing. Produrre contenuti di qualità, infatti, può fare la differenza quando si tratta di attirare l’attenzione di utenti, influencer e blogger. Quando questi condividono i contenuti sul proprio sito, linkando la fonte da cui provengono, il sito in questione ottiene valore.
Ma quali sono gli accorgimenti fondamentali da seguire per una buona link building?

  • L’appartenenza alla stessa nicchia di mercato.
  • Evitare di ricevere di colpo un gran numero di link. Serve gradualità. Google potrebbe guardare con sospetto un sito che prima non presentava alcun backlink, ma che all’improvviso inizi a riceverne centinaia.
  • No allo scambio diretto di link.
  • No all’acquisto di link e al loro inserimento all’interno di siti contenitori di link come tuttogratis e altre web directory simili.
  • Indirizzare i link anche all’interno, non solo verso la home. Questo vale sia per il sito linkato che per quello che contiene il link. Per dimostrare la naturalità della propria link building, è importante seminare i backlink all’interno di tutto il sito.

Quali sono i link a rischio penalizzazione

Per evitare di incappare in penalizzazioni pesanti da parte del severo algoritmo di Google, è opportuno conoscere nel dettaglio quali sono i link etichettati come nocivi. Tra questi:

  1. Chi possiede un blog, deve stare attento alla sezione dei commenti. Spesso, infatti, in assenza di controllo, alcuni utenti lasciano commenti spam in cui compaiono link che non hanno nulla a che fare con la tematica del blog o dell’articolo in questione. Al contrario, ottenere backlink da commenti rilasciati su siti autorevoli costituisce un grande beneficio ai fini dell’indicizzazione SEO.
  2. Alcuni siti inseriscono backlink all’interno di forum pubblici, sfruttando non solo il corpo dei post, ma anche le descrizioni del profilo e lo spazio delle firme. Si tratta di backlink a serio rischio di penalizzazione, in quanto spesso generati automaticamente da bot.
  3. Il backlink non può provenire da un sito che tratta argomenti che non hanno nulla da spartire col sito linkato. Google individua subito l’incongruenza tematica e classifica come irrilevante quel tipo di backlink.   
  4. Un altro indice di irrilevanza considerato da Google riguarda l’incongruenza linguistica dei backlink. Essa si ha quando i backlink che puntano ad un sito provengono da siti di lingua diversa.
  5. Anche la strategia per cui siti web di uno stesso proprietario puntano sullo stesso sito web potrebbe essere giudicata da Google come un modo per ottenere un’indicizzazione facile.
  6. Per evitare la scure delle penalizzazioni Google, è importante anche non utilizzare contenuti duplicati. Anche all’interno di pagine diverse dello stesso sito web.
  7. L’uso di siti identici all’originale, usati come fonte di backlink per il sito principale, è un’altra delle pratiche fortemente sanzionate dall’algoritmo del colosso di Mountain View.  
  8. Se i link ad un sito provengono da domini penalizzati, il backlink perde valore. In tal caso, è importante contattare il proprietario del sito e chiedere la rimozione dei backlink dannosi.
  9. I backlink che puntano ad una pagina che non esiste più. Per rimediare, bisogna contattare i proprietari delle pagine e chiedere loro di ripristinare le pagine o crearne di nuove.
  10. Se la quantità di backlink supera la loro qualità, Google potrebbe iniziare a sospettare della natura lecita di tali collegamenti. Chi non diffiderebbe di una pagina web segnalata moltissime volte ma non tenuta in nessun conto dagli utenti della rete? 

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