Pubblicità su Google: Come funzionano le Aste di AdWords?

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Le pagine dei risultati di ricerca di Google sono sempre più affollate di contenuti “extra” rispetto ai semplici risultati della SERP. Si tratta di annunci promozionali. Il famoso Pay Per Click Oggi vogliamo spiegarvi come funziona.

Iniziamo subito col dire che lo strumento che permette agli inserzionisti di creare gli annunci visibili su Google, e non solo, è il celebre AdWords. Com’è facilmente intuibile, molto spesso capita che persone diverse creino annunci per prodotti o servizi simili.

Come si comporta AdWords in questi casi? Come fa a scegliere quale annuncio pubblicare e quale scartare? E tra gli annunci idonei come viene determinata la posizione che occuperanno nella pagina dei risultati di ricerca?

Ebbene, AdWords funziona secondo un sistema ad “asta”, non un’asta tradizionale in cui vince chi offre di più, bensì un sistema ad “asta al secondo prezzo”. Per capire di che cosa si tratta partiamo dall’inizio.

Quando un utente cerca qualcosa in Google, digita delle parole che AdWords chiama “termini di ricerca”. Appena parte la search AdWords cerca tutti quegli annunci che contengono parole chiave” che hanno una certa corrispondenza con i termini di ricerca dell’utente.

 

[bctt tweet=”#AdWords #advertising scegli le giuste #keywords per attivare i tuoi annunci”]

 

In questo modo parte l’asta tra tutti gli annunci, che poi procede per determinare quale sarà la posizione dell’annuncio. Durante l’asta, infatti, gli annunci “gareggiano tra di loro” per ottenere la posizione migliore, che viene determinata da quello che AdWords chiama “ranking dell’annuncio”.

Il ranking è una sorta di punteggio virtuale dato dall’insieme di alcuni fattori:

  • l’importo dell’offerta,
  • la qualità dell’annuncio e della pagina di destinazione cui rimanda lo stesso,
  • la previsione di clic che AdWords fa rispetto alle estensioni presenti nell’annuncio.

Il migliore amalgama di questi tre fattori viene premiato con la prima posizione nella pagina dei risultati, poi di seguito si posizionano gli altri a scalare.

 

[bctt tweet=”#importo #qualità #estensioni i 3 fattori che determinano il #ranking del tuo annuncio”]

 

Questo vuol dire che non è sufficiente fare l’offerta più alta per aggiudicarsi una posizione migliore: tra due annunci simili raggiunge un ranking più elevato e quindi una posizione migliore quello che magari presenta un’offerta più bassa ma una buona qualità rispetto ad un altro con un’offerta più alta ma cattiva qualità.

Si chiama asta al secondo prezzo perché l’offerta che l’inserzionista sceglie è quella che è disposto a pagare come cifra massima, ma durante l’asta è non è detto che spenda esattamente quanto ha preventivato, anzi spende solo la cifra necessaria a mantenere la posizione, quindi calcolata sul secondo prezzo migliore dopo il suo.

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