Foursquare si tuffa nell’advertising: lancia i promoted updates

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Anche il più famoso geosocial network sembra esser pronto per sperimentare le prime forme di pubblicità online, all’interno della propria piattaforma. Foursquare ha infatti deciso di testare il lancio di un primo programma pilota per la social advertising, cercando così di aumentare la presenza di imprese e business al suo interno e, al tempo stesso, di migliorare gli introiti della propria azienda.

Il social network, che pare abbia raggiunto quota 20 milioni di utenti iscritti (cifre sbalorditive per uno  strumento come Foursquare, capace di fornire un servizio molto preciso e limitato), ha infatti annunciato da pochissimi giorni la nascita di una primordiale forma di sperimentazione nel campo della pubblicità digitale, che consisterà principalmente nella pubblicazione di aggiornamenti promozionali e offerte sponsorizzate dei propri utenti registrati.

Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Le vie di comunicazione pubblicitaria disponibili su Foursquare saranno principalmente due: i Promoted Updates e i Promoted Specials. I primi, consisteranno in comunicazioni costanti sulle novità e sugli aggiornamenti offerti dalle aziende e dagli imprenditori che sceglieranno di collaborare col programma, i secondi, invece, determineranno la pubblicazione di offerte sponsorizzate. Gli aggiornamenti, che saranno disponibili per chiunque, appariranno all’interno della piattaforma consigliando gli utenti vicini ai posti interessati, mentre le offerte consisteranno essenzialmente di promozioni e buoni sconto.

Per il momento saranno solamente 20 le aziende (tra le quali spiccano Hilton, Gap, e tante altre) a cui è stato affidato il compito di testare per prime le nuove funzionalità (tramite la modalità definita “cost per action”, una sorta di “cost per click”) offerte da Foursquare, i cui responsabili hanno comunque voluto ribadire fermamente che cercheranno di offrire strumenti pubblicitari utili tanto alle aziende quanto ai consumatori, evitando il più possibile di infastidirli con annunci e offerte a cui non sono interessati, basandosi essenzialmente sulle rispettive cronologie di ricerca.

Sperando che il programma venga esteso al più presto anche ai “comuni mortali” come noi, il mio invito è a riflettere sulle potenzialità che tale strumento ha da offrire in più rispetto, non solo alla pubblicità tradizionale ma anche e soprattutto rispetto alle concorrenti social advertising, specialmente per le aziende fortemente legate alla componente geografica.

Rifletteteci su e, se vi va, ditemi cosa ne pensate o venite a discuterne con noi.

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