Agenda digitale: sguardo al futuro tornando al passato

ritorno al passato

Pochissimi giorni fa il nuovo Presidente del Consiglio, Enrico Letta, ha chiaramente espresso la propria volontà di concentrare gran parte degli sforzi del governo del Paese nel mettere concretamente in atto una serie di operazioni volte a favorire l’innovazione e lo sviluppo del settore digitale italiano.

Secondo il Presidente, infatti, la dimensione digitale rappresenta uno dei punti indispensabili per la crescita del nostro Paese (pensiero confermato anche dal dato -sbalorditivo- secondo cui, negli ultimi anni, l’industria digitale e informatica avrebbe contribuito a più del 2% del PIL italiano).

“La ricerca italiana può e deve rinascere nei nuovi settori di sviluppo, come ad esempio l’Agenda Digitale”

è quanto lo stesso Letta ha annunciato nel proprio discorso alle Camere, sostenendo di fatto che il settore dell’informatica e delle nuove tecnologie della comunicazione dovrà rappresentare uno dei punti chiave per il rilancio dell’economia italiana. Il piano pluriennale, presentato dal nuovo Governo, riprende di fatto le linee guida gettate dall’ex-premier Mario Monti, prevedendo -ad esempio- diversi incentivi per le start up, l’estensione della banda larga, l’elaborazione definitiva dei rapporti tra vecchi media e nuovi mezzi di comunicazione. Resta ancora da chiarire come il Governo vorrà procedere nell’affidamento dei diversi compiti a ministri e sottosegretari, che saranno probabilmente nominati nei prossimi giorni.

Nel frattempo, anche nel resto del mondo per puntare al futuro si fa un tuffo nel passato: in particolare, al CERN di Ginevra, per celebrare i vent’anni del world wide web hanno pensato bene di rispolverare il primo sito web creato direttamente dalle mani di Tim Berners Lee. Fino a pochi giorni fa, infatti, la Url del vecchio sito rimandava gli utenti direttamente all’home page dell’organizzazione svizzera, mentre da oggi il sito web conoscerà nuova vita, grazie al ripristino definitivo effettuato per mano degli stessi laboratori che hanno conosciuto la nascita del WWW.

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