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5 Giugno 2012

Il settore dedicato all’advertising è in continua evoluzione e in costante competizione, al punto da indurre i vari fornitori di pubblicità online a introdurre nuove modifiche che consentano, ai vari fruitori dei rispettivi servizi, di migliorare i propri profitti.

Per questa ragione anche Google, che resta il re indiscusso dal punto di vista della distribuzione di pubblicità online, ha deciso di evolversi e di introdurre nuove metriche che consentano ai publishers di scegliere le migliori opportunità di sviluppo in questo settore. Proprio grazie a DoubleClick, società acquisita dalla stessa Google nell’ormai lontano 2008, l’azienda di Mountain View ha elaborato un report chiamato “Display Business Trends: Publishers Edition” con il quale esamina le nuove metriche introdotte e consiglia ai vari pubblicitari le strategie migliori da adottare, sulla base dell’esperienza maturata negli anni, anche come figure interne all’azienda.

L’obbiettivo finale di Google è quello di creare una vera e propria biblioteca digitale di diversi documenti come questo, in cui si rendono disponibili le conoscenze maturate a Mountain View nel corso del tempo, in modo tale da rispondere alle esigenze esposte dai publishers e da collaborare con loro al fine di incrementarne gli introiti (non dimentichiamo che più guadagnano i clienti di Google, più è Google stessa a guadagnarci).

Attraverso questo report sono emersi anche una serie di dati interessanti: si è infatti scoperto, ad esempio, che tra i siti web più popolari spiccano quelli dedicati allo sport, alle automobili o allo shopping. Si è evidenziata in maniera rilevante l’importanza del traffico proveniente da dispositivi mobile e smartphone o ancora l’apprezzamento per il video advertising. Per ciò che concerne la pubblicità a display è stata invece sottolineata la crescita di popolarità dei bannerpremium” (300x100 e 300x600 pixel) e di quelli dedicati alla navigazione tramite telefoni cellulari mentre sono calati più del 16% gli introiti provenienti dai banner più classici.

Al di là dei singoli dati riportati all’interno del documento, ciò che emerge in maniera preponderante è questa rinnovata volontà, da parte di Google, di migliorare i rapporti con i propri clienti forse, anzi sicuramente, per evitare di perderne una grossa fetta a causa della competizione con altri provider di servizi analoghi, come Facebook. Ciò che conta comunque è che, grazie a questa serie di dati resi disponibili da parte del team di Mountain View, sarà possibile, non modificare, ma quanto meno migliorare le proprie strategie di web advertising.

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